La dipendenza da Facebook può causare malattie mentali.
Se si è dipendenti e passate speso il vostro tempo sui siti di social networking come Facebook, allora dovete prendere delle precauzioni visto che un recente studio ha rivelato che possono influenzare la vostra salute mentale.
Nello specifico ed in breve Facebook, come altri siti definiti "Social Networks", rappresenta un aggregatore di persone che cercano e vogliono mantenere contatti con vecchi e nuovi amici, condividendo foto, video e contenuti della propria vita.
In pochi anni Facebook e divenuto uno dei dieci siti maggiormente cliccati e frequentati del web, acquisendo in breve tempo milioni e milioni di utenti in tutto il globo.
Anche molti personaggi dello spettacolo, importanti e conosciuti manager e politici di spicco hanno aperto la loro pagina personale su Facebook e su altri diffusissimi Social Networks (ad esempio su MySpace o su Twitter). In tal modo si è ancor più acceso ed alimentato l'interesse e l'adesione a tale forma di collegamento e condivisione sociale.
Purtroppo però, accanto alle caratteristiche positive di visibilità, congregazione, condivisione, recupero di vecchie conoscenze ed amicizie e nascita di nuove, sono comparse anche delle note assai negative, in particolare legate a problemi e, sempre più spesso, veri e propri casi di dipendenza
In inglese vengono definite "Social Network addiction" e "Friendship addiction" e sono una sorta di dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina web e da amicizia (detta anche amicodipendenza), o meglio la ricerca di nuove amicizie virtuali da poter registrare sul proprio profilo.
Purtroppo anche tali dipendenze presentano preoccupanti sintomi di Craving, Tolleranza, ed Astinenza, proprio come accade nelle dipendenze o in altri anch'essi negli ultimi anni in pericolosa e rapida crescita.
Con l'utilizzo dei Social Networks già molte persone dunque mostrano segni sempre più seri ed invalidanti di dipendenza, con sintomi di Tolleranza (assuefazione), ovvero la necessità di stare collegati e/o aggiornare i contenuti personali della propria pagina sempre di più ad ogni nuova connessione per raggiungere la medesima sensazione di appagamento; sintomi di Astinenza, cioè la sperimentazione di intensi disagi psico-fisici nel caso non ci si colleghi per un certo periodo tempo; ed infine sintomi di Craving, ovvero la presenza sempre maggiore di pensieri fissi e di forti impulsi verso come e quando connettersi.
La dipendenza dai Social Networks sembra essere dovuta al forte senso di sicurezza, di personalità e di socialità (in una società sempre meno connotata dai contatti sociali) che tale forma di siti sono in grado di fornire.
In realtà tutte queste dinamiche psico-emotive personali ed interpersonali si basano su qualcosa di virtuale, dando in tal modo sicurezze ed autostima fittizie, ben presto raggiunte da pericolosi sintomi di dipendenza, isolamento sociale e conseguente menomazione delle principali sfere vitali come quelle lavorativa, familiare, sociale, affettiva, etc.
A tutto questo si aggiunge la competizione che si instaura tra gli utenti dei Social Networks ad avere più amici che si associano alla propria pagina personale; ciò provoca una distorsione del senso dei veri rapporti amicali e a sua volta una vera e propria dipendenza da amicizia o amicodipendenza, laddove non si riesce più a staccarsi dal web alla compulsiva ricerca di nuove condivisioni e al controllo di possibili richieste o messaggi da nuovi possibili amici.
Ulteriori conseguenze deleterie derivanti da questa dipendenza da amicizia sono la formazione di giudizi personali ed interpersonali sulla base del numero di amici aggregati alla propria pagina, spingendo ancor di più verso l'iper utilizzo dei Social Networks e la dipendenza da essi stessi.
Per quanto fin qui detto Facebook e gli altri Networks sociali "funzionano" mascherando le personali ansie, preoccupazioni, sbalzi d'umore e il proprio senso di disistima e di solitudine.
In tal modo le richieste di nuove amicizie risultano quasi un riempimento, una conferma e/o un rafforzamento del proprio ego.
Si parla di amicizia data e di amicizia richiesta, ma le amicizie che si creano sui Social Networks non sono reali e spesso le due persone non si sono mai conosciute veramente e magari non si conosceranno mai nel futuro.
Gli atteggiamenti di uso ed abuso di questi siti web ed il loro perpetrarsi, fino addirittura alla dipendenza, sono innescati e portati avanti da meccanismi psicologici e neurologici di piacere, soddisfazione, affettività ed autostima.
A livello celebrale vengono rilasciate maggiori quantità di sostanze psico-attivanti e a livello mentale si creano meccanismi e schemi ricompensatori che portano al riutilizzo continuo e sempre maggiore.
Quando per scelta l'individuo non è connesso o QUANDO LA CONNESSIONE NON E POSSIBILE si presentano allora seri sintomi psicologici come ANSIA pensieri fissi, depressione, attacchi di panico, paura (ad esempio di non avere più informazioni o collegamenti e di stare o rimanere da soli),problemi di sonno, insicurezza, suscettibilità, etc., così come tutte le conseguenze psicologiche negative tipiche delle dipendenze come ad esempio Craving, Tolleranza e Astinenza sopra descritti.
Ad essi si aggiungono problemi sociali, familiari, affettivi e lavorativi quali ritardi o assenze a scuola o a lavoro (con la sua possibile perdita), graduale isolamento, distorsione dei rapporti affettivi e sociali, disgregazione dal gruppo familiare ed amicale.
Anche a livello fisico possono subentrare molteplici problemi come ad esempio emicrania, stress oculare, iper sudorazione, tachicardia, tensioni, crampi e/o dolori muscolari (a causa delle numerose ore passate davanti al computer), forte stanchezza..
Uno scienziato ha affermato che la dipendenza da Internet è direttamente collegata con lo stato mentale dei pazienti.
Secondo lo studio, gli scienziati hanno collegato degli episodi psicotici in pazienti con dipendenza da Internet e delusioni concernenti relazioni virtuali. Mentre tutti i partecipanti allo studio avevano problemi sociali, quali la solitudine, nessuno ha avuto precedentemente episodi di psicosi o di abuso di droghe.
Il dottor Urir Nitzan ha affermato che “l’accesso a Internet diventa sempre più diffuso, in concomitanza con l’aumento di correlate psicopatologie“.
Egli ha inoltre aggiunto: “Alcuni pazienti sono danneggiati da questi siti di social networking, che possono attrarre chi è solo o vulnerabile nella propria vita o di agire come piattaforma per cyber-bullismo e altri comportamenti predatori.”
Concentrandosi sui pazienti del dottor Nitzan, il team ha scoperto che tutti loro hanno ricercato rifugio da una situazione di solitudine e hanno trovato conforto in intense relazioni virtuali. Tuttavia, questi rapporti sono stati positivi solo in un primo momento e infine hanno portato a sentimenti di dolore, tradimento e violazione della privacy.